Sono un matematico, ma non tutti i rami della matematica mi appassionano come la teoria dei giochi. Mi piace insegnarla innanzitutto perché la trovo una disciplina elegante, capace di suscitare curiosità e attenzione anche nei profani. Molto del suo fascino deriva del fatto che è possibile utilizzarla in ambiti diversissimi e innovativi. La teoria dei giochi, infatti, ha avuto un ruolo importante nell’applicazione della matematica in ambiti prima impensati. Oggi gli esperti di teoria dei giochi lavorano insieme a psicologi, filosofi, economisti, informatici, giuristi, scienziati sociali. Perché la teoria dei giochi è la matematica dell’interazione, e tutta la nostra vita è fatta di interazioni con gli altri, con gli animali e con l’ambiente.

Professore ordinario di Analisi Matematica, PoliMI

Roberto Lucchetti, professore ordinario di Analisi Matematica del Politecnico di Milano, si è laureato in Matematica all’Università di Genova nel 1973 e ha conseguito in seguito il Ph.D. in Mathematics presso l’Università della California, Davis. Insegna e/o ha insegnato Teoria dei Giochi da una ventina d’anni (al Politecnico di Milano, alla Luiss a Roma, all’Università Cattolica a Brescia). È autore di una settantina di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e conta più di 35 coautori (cosa di cui va molto fiero!). Ha pubblicato una monografia di ricerca dal titolo Convexity and well-posed problems e ha scritto vari libri di testo. È editor della rivista Top, membro dell’Accademia Peloritana e del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova. Si è impegnato a lungo anche sul fronte della divulgazione scientifica tramite articoli su quotidiani, conferenze nelle scuole e partecipando a importanti manifestazioni culturali; è autore di svariati volumi divulgativi come Matematica al bar (2012) e È tutto un gioco (2018).